Il Trentino trasforma il trasporto del suo prodotto simbolo. Consorzio Melinda vince il bando Pnrr. Un’opera da 10 milioni di euro che diminuirà le emissioni in tutta la valle
Una funivia dedicata totalmente al trasporto delle frutta, in particolare delle mele, la prima in Italia: eviterà seimila viaggi con i tir riducendo notevolmente l’impatto di CO2 in un territorio come quello alpino, molto complesso dal punto di vista ambientale. Entro il 2024 in Val di Non, in Trentino, 40mila tonnellate di frutta non viaggeranno più lungo l’autostrada, ma saranno trasportate attraverso la funivia alla velocità di 5 metri al secondo, togliendo dalla strada un traffico pari a 12mila chilometri l’anno. Il progetto del Consorzio Melinda, che riunisce 4 mila famiglie di melicoltori, ha vinto il bando previsto dal Pnrr dedicato alle migliori idee per lo sviluppo della logistica agroalimentare, classificandosi al secondo posto su un totale di cento proposte che hanno avuto accesso ai fondi.
Era già stato presentato al Parlamento europeo come buona pratica di sostenibilità ambientale ed economica e nei giorni scorsi al Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida. Costo complessivo: 10 milioni di euro, di cui 4 arriveranno come contributo a fondo perduto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Le celle ipogee: frigorifero naturale
Dal punto di vista tecnico, la funivia sarà un impianto monofune ad agganciamento automatico a tre piloni con 11 piloni di sostegno (di cui 6 in galleria) della lunghezza di 1300 metri e dislivello di 87 metri, capace di trasportare ogni ora 460 contenitori impilabili (i cosiddetti “bins”), alla velocità appunto di 5 metri al secondo. Partirà dalla sala di lavorazione di Predaia e arriverà fino alla Miniera di Rio Maggiore, all’interno delle cave realizzate per estrarre la roccia dolomia. Qui il suo percorso proseguirà per altri 430 metri all’interno di una galleria per raggiungere le celle ipogee: un “frigorifero naturale” a temperatura controllata nel cuore delle Dolomiti, che già oggi permette di risparmiare il 30 per cento di corrente elettrica rispetto a un magazzino tradizionale, evitando peraltro di dover costruire nuovi edifici in superficie.
“Quest’ultimo tratto di galleria – ha precisato Ernesto Seppi, presidente del Consorzio Melinda – è già in costruzione. Contiamo di concluderlo entro pochi mesi. In questo modo, le mele saranno gestite tramite un sistema automatizzato: un salto in avanti importante verso la digitalizzazione del processo di conservazione”.
Il risparmio che fa bene all’ambiente
Per gestire gli stessi volumi movimentati dalla nuova teleferica, durante il periodo di “stoccaggio” autunnale delle celle, oggi sono necessari 10 camion che effettuano complessivamente 80 viaggi al giorno, trasportando ciascuno 36 bins. Per i successivi 9 mesi è poi previsto un flusso di svuotamento delle celle regolare tra novembre e fine luglio, periodo in cui il numero di viaggi si attesta intorno ai 15 ogni giorno.
Spiega ancora Seppi: “La nuova funivia è stata premiata dal bando Pnrr anche perché ha rilevanti ricadute in chiave turistica: aggiungerà ancor più valore alla riqualificazione del centro visitatori al frutteto dal quale potrà partire un percorso dedicato. L’idea è di trasformare un’innovazione industriale in uno strumento di valorizzazione territoriale. Potremo raccontare ai turisti la storia che c’è dietro alle mele e gli sforzi di innovazione per rendere sempre più sostenibile questa attività. Siamo certi che la visita alle ipogee diventerà uno dei punti di forza dell’offerta turistica trentina e nazionale“.