Milioni di volatili muoiono ogni giorno in Europa che negli Stati Uniti per l’impatto con le torri e gli architetti corrono ai ripari
Salvare i miliardi di uccelli che in tutto il mondo muoiono urtando contro palazzi e grattacieli. Tra i buoni propositi ambientali per il 2024 c’è anche quello di porre fine alla strage di volatili causata dagli edifici che intercettano le loro rotte, o almeno limitarla. Le cifre sono impressionanti: è stato calcolato che solo negli Stati Uniti ogni anno muoiono circa un miliardo di uccelli per gli impatti contro le vetrate che ricoprono molti dei palazzi più alti.
I luoghi più a rischio per i volatili negli Usa è Chicago, che si trova lungo la rotta del Mississippi, uno dei quattro corridoi americani più importanti per le migrazioni dei volatili da Nord a Sud. La città dell’Illinois nel 2023 ha fatto registrare un triste primato: più di mille uccelli sono morti in un solo giorno urtano contro un singolo edificio. Altra città che gli uccelli migratori farebbero bene a evitare è New York, collocata invece sulla rotta atlantica: ogni anno decine di migliaia di pennuti muoiono andando a sbattere contro i suoi grattacieli.
Il fenomeno, anche se in proporzioni minori, riguarda anche l’Europa e l’Italia. Secondo la Lipu, nel nostro Paese ogni anno muoiono dai 15 ai 30 milioni di uccelli per le collisioni con infrastrutture umane. In Germania la stima sale a 100-115 milioni di “vittime” l’anno. Dalle nostre parti, a uccidere non sono tanto i (rari) grattacieli, quanto, denuncia la Lipu, i pannelli antirumore lungo ferrovie e autostrade, gli elettrodotti, le pale eoliche.
Ma come correre ai ripari? A Chicago, la città più pericolosa d’America da questo punto di vista, è stato appena varato un grattacielo progettato secondo criteri innovativi. Gli 82 piani dell’Aqua Tower non salgono verso il cielo con i riflessi e le trasparenze delle tradizionali vetrate, né i profili dell’edificio sono fatti da spigoli vivi. L’architetta Jeanne Gang ha invece immaginato uno skyline irregolare, con sporgenze arrotondate che, pur non compromettendo l’estetica del grattacielo, lo rendano visibile agli uccelli.
È infatti proprio il desiderio mimetizzarli con il cielo ad aver trasformato queste torri in trappole di cristallo. E poi c’è il “gioco di specchi” creato dalle vetrate, che confonde i volatili a causarne la morte. Se in alcuni casi pensano che il vetro non ci sia e provano ad “attraversare” l’edificio, in altri, il riflesso del Sole li disorienta e li fa virare nella direzione sbagliata. E anche le luci notturne hanno un effetto devastante sugli uccelli migratori che perdono la rotta e vanno a sbattere.
Le sporgenze arrotondate, come quelle dell’Aqua Tower, rendono certamente più visibile l’edificio, ma non bastano. Occorre rendere visibili anche i singoli vetri. “Per ridurre gli impatti si possono utilizzare vetri a bassa riflessione, massimo 15%, e dotati di marcature”, dicono dalla Lipu. “Nelle strutture esistenti, sui vetri vanno applicate speciali pellicole. Particolarmente efficaci sono le strisce verticali e le serie di punti. La distanza tra una marcatura e l’altra deve essere di un palmo. Da evitare invece le classiche sagome a forma di rapace, che hanno dimostrato di essere inefficaci”.
L’American Bird Conservancy ha compilato un documentatissimo database di tutte le tecniche disponibile per limitare il rischio di collisione degli uccelli sugli edifici. L’associazione Usa dà anche i voti: da 1 (massima efficacia) a 100 (da evitare assolutamente). Sta ora agli eco-architetti coniugare etica ed estetica.