Un nuovo rapporto mostra i Paesi dove la produzione di vino è diminuita in Europa a causa delle condizioni meteorologiche estreme. L’Italia è il Paese più colpito
La produzione mondiale di vino ha raggiunto il minimo storico nel 2023 e la colpa potrebbe essere del cambiamento climatico. L’Organizzazione internazionale della vigna e del vino (OIV) sostiene che la bevanda ha raggiunto il livello più basso dal 1962. L’organizzazione intergovernativa è composta da 50 Stati membri, che rappresentano il 75% della superficie viticola mondiale.
Gli esperti danno la colpa alle “condizioni ambientali estreme”, tra cui siccità e incendi, che hanno determinato la tendenza al ribasso della produzione.
Sebbene il cambiamento climatico non sia interamente responsabile, rivela l’Oiv, queste condizioni sono la sfida più grande che il settore deve affrontare. Le viti vengono spesso coltivate in aree del mondo fortemente colpite e incredibilmente vulnerabili ai cambiamenti climatici.
Queste condizioni hanno portato a un forte declino, con un impatto sulle principali regioni vinicole degli emisferi nord e sud. È persino peggiore delle stime iniziali fatte a novembre, ha detto l’organizzazione questa settimana.
Nell’Unione europea, la produzione di vino è diminuita del 10% nel 2023, il secondo volume di vino più basso registrato dall’inizio del secolo.
In alcuni Paesi una primavera piovosa ha causato muffe, inondazioni, danni e perdite nei vigneti. Altri, specialmente quelli dell’Europa meridionale, sono stati colpiti da una grave siccità.
In quale parte dell’Europa i produttori di vino soffrono maggiormente
L’Italia è stato uno dei Paesi produttori di vino che ha sofferto di più con un calo della produttività del 23 per cento. Le forti piogge che hanno causato la muffa nelle Regioni centrali e meridionali, insieme ai danni provocati dalle inondazioni e dalla grandine, hanno portato al volume di produzione più basso dal 1950.
La produzione è diminuita anche a causa delle condizioni climatiche di altri Paesi produttori di vino europei. La Germania ha registrato un calo del 3,8%, l’Ungheria del 2,1% e l’Austria del 6,5%.
Anche la Spagna ha registrato un notevole calo, raggiungendo la produzione più bassa dal 1995, in calo di oltre il 20% rispetto al 2022 e del 25,7% rispetto alla media quinquennale.
Alcune parti del Paese hanno subito gravi carenze idriche negli ultimi anni, con un’emergenza siccità dichiarata in Catalogna all’inizio di quest’anno.
Gli esperti hanno avvertito che le siccità regolari potrebbero diventare la “nuova normalità” in tutto il Mediterraneo entro la metà del secolo se non interveniamo immediatamente sui cambiamenti climatici.
Il calo della produzione si accompagna alla notizia che il consumo di vino è al livello più basso dal 1996 a causa degli aumenti dei prezzi dovuti all’inflazione e del forte calo del consumo di vino in Cina dovuto al rallentamento economico.