Emerge dal rapporto Will Media realizzato grazie alla collaborazione di 70 enti e Ong. Analizzate le 10 principali città italiane

Nell’era della mobilità sostenibile e degli inviti a usare mezzi come bicicletta, monopattini, si scopre che in Italia c’è ancora la diffusa, diffusissima, abitudine ad utilizzare l’auto privata, eccetto in alcune città virtuose. A tratteggiare lo scenario è il report pubblicato da Will Media, realizzato grazie alla collaborazione di oltre 70 enti tra Ong, associazioni ambientaliste e organizzazioni della società civile (Fonte dati: Rafaci Preto-Curiel, Juan P. Ospina, The Abc of mobility, Environmental international and cities moving). Sono state prese in considerazioni 10 città in Italia: Milano, Genova, Roma, Torino, Napoli, Firenze, Bari, Bologna, Catania e Palermo.

Milano e Roma, quante differenze

Milano a Roma. Da nord a sud, la tendenza cambia, eccome. Prendiamo l’esempio di Milano. Il trasporto pubblico locale qui funziona ed è per questo che le persone, oltre ad avere una mentalità europea e desiderosa di combattere l’inquinamento climatico, usano più i mezzi pubblici: il 41% prende il trasporto pubblico, mezzo preferito rispetto ad auto privata, taxi, moto (30%) e alla bici o a piedi (29%). Se Milano è dunque virtuosa da questo punto di vista lo stesso non si può dire di Roma dove la situazione è totalmente differente. E qui pesa evidentemente la sfiducia che i romani hanno nei mezzi pubblici. Solo il 29% usa il trasporto pubblico (-12% rispetto a Milano) ed è inquietante la percentuale di coloro che dichiara di muoversi solo con auto privata, taxi e moto: ben il 66% (+36% rispetto al capoluogo lombardo). Solo il 5% si muove a piedi o utilizza la bicicletta.

Gli eccessi

Il report pubblicato da Will Media mostra alcuni eccessi da evidenziare. In Italia la percentuale più alta di coloro che si muovono utilizzando auto privata, taxi e moto si trova nella città di Palermo, ben il 78%. Significa che il trasporto pubblico in questa città è praticamente considerato assente da parte dei palermitani (solo il 9% lo utilizza) e non c’è l’usanza di andare a piedi o prendere la bici, forse anche per le caratteristiche del territorio (13%).

A Firenze prima l’ex sindaco Dario Nardella e ora l’attuale prima cittadina Sara Funaro hanno spinto e stanno spingendo tantissimo sulle linee della tramvia. Che funzionano e piacciono alla gente. Ma il fatto che ancora il territorio non sia del tutto coperto (in città sono in corso cantieri per estendere le linee a gran parte della città) porta le persone a scegliere molto di più auto privata, taxi e moto (68%, la percentuale più alta dopo Palermo): essendo la città non grande e con arterie non enormi il risultato è che spesso il traffico è bloccato. Qui l’obiettivo deve essere aumentare il più possibile quel 20% che usa il trasporto pubblico: se le tramvie possono far crescere questa percentuale, si attendono miglioramenti dal punto di vista del trasporto pubblico locale su gomma (che in Toscana ha un unico gestore per tutta la regione, Autolinee Toscane). Ancora bassa la percentuale di coloro che usa la bicicletta o va a piedi (12%) e qui bisognerà fare un lavoro di implementazione delle piste ciclabili.

Anche a Torino si usano tantissimo auto, taxi o moto (64%) e si va poco a piedi o in bici (8%), così come a Catania (sempre 64%) e a Napoli (61%). Il trasporto pubblico non piace, oltre che a Palermo, a Bologna (13%) e Catania (13%).

Gli esempi più virtuosi

Lo scenario è cupo ma ci sono anche esempi positivi. Detto di Milano che è in assoluto la città dove si registra la più alta attenzione all’ambiente, a Bari ben il 28% sceglie di andare a piedi o di utilizzare la bicicletta per muoversi. È la seconda percentuale più alta in Italia. Al terzo posto c’è Bologna (27%) che deve appunto rinforzarsi sul trasporto pubblico locale. Al quarto posto, ma staccato di 4 punti percentuali rispetto a Bologna, si trova Catania (23%), al quinto Genova (21%). A proposito di trasporto pubblico: bene a Genova (30%), viene usato anche a Roma (29%, ma con la differenza che nella Capitale in pratica nessuno si muove a piedi o in bici), Torino (28%). A Napoli il 26% si muove col trasporto pubblico. Staccate, come detto, Firenze e Bari, entrambe al 20%. In generale la sensazione è chiara: c’è tanto da lavorare per le città italiane per riuscire a stare al passo dell’Europa.