Si moltiplicano i progetti e le startup di space advertising. I minisatelliti CubeSat potrebbero un giorno mostrare annunci luminosi sopra alle nostre teste

Mentre un gruppo di turisti è fermo a contemplare il tramonto, il cielo è attraversato da strane luci: i marchi luminosi di un fast-food, di una bibita e di una marca di scarpe rubano la scena allo skyline, prima di dissolversi in tanti pixel colorati. Benvenuti (si fa per dire) nel futuro, quando per raggiungere il massimo della visibilità la pubblicità sarà mostrata direttamente dallo Spazio, sfruttando i minisatelliti CubeSat.

Ciò avrebbe un’audience potenziale di almeno sette miliardi di persone, la capacità di trasmettere tre o quattro messaggi diversi durante il giorno e un CPM nella media di quelli dei grandi network tradizionali.

Non è uno scenario così irrealistico: secondo uno studio russo da poco pubblicato sulla rivista Aerospace, questa forma di marketing spaziale sarebbe sostenibile, almeno dal punto di vista economico.

 

 

I CubeSat sono satelliti in miniatura – possono pesare dai 10 grammi a 500 kg – che permettono un accesso low cost allo Spazio e che negli ultimi anni hanno rivoluzionato lanci commerciali e osservazioni spaziali.

L’idea molto controversa di usarli in flotte per disegnare messaggi pubblicitari impossibili da non notare nel cielo notturno non è nuova. Siccome i CubeSat, una volta in orbita, possono dispiegare una vela orientabile che rifletta la luce del Sole, si possono trasformare nei tanti puntini luminosi di una scritta che usi la volta celeste come display.