Arriva nei supermercati italiani “The Filet “, il primo trancio di salmone stampato in 3D con prodotti vegetali
Si chiama The Filet – Inspired by Salmon e le fattezze sono quelle di un trancio di salmone fresco, ma ciò che i nostri vicini austriaci possono acquistare da qualche giorno sugli scaffali dei supermercati è in realtà un insieme di proteine e funghi filamentosi, assemblati da una stampante alimentare 3D. E questo è solo uno dei formati che la start up austriaca Revo Foods sta lanciando sul mercato, tutti già reperibili sul loro sito internet: si va dalle fette di Gravlax (un particolare tipo di salmone marinato svedese) a quello classico o affumicato, fino alla crema spalmabile.
RICETTA IN 3D. Sul gusto di ciò che sulle confezioni viene definito salmone vegano si può sicuramente discutere, meno sul nobile scopo che il CEO e fondatore Robin Simsa si propone, ossia quello di fornire un’alternativa alimentare creativa, sostenibile e personalizzata in base alle esigenze del cliente. Nel caso del salmone, proprio come si fa per altri prodotti sostitutivi della carne, la ricetta si è basata sui funghi filamentosi, a cui sono stati aggiunti acidi grassi e omega-3 per riprodurre il sapore e alcune delle sue proprietà. La micro-proteina, infine, è stata progettata grazie alla collaborazione con un’altra start up, Mycorena, che si è occupata di adattarla alla stampa 3D senza che perdesse le sue proprietà.
FILIERA DEL CIBO. Gli scienziati negli ultimi anni hanno prodotto svariati tipi di alimenti con questa tecnologia, dalla torta cheesecake alle crocchette di pollo, ma nessuno ha mai raggiunto gli scaffali. Ciò nonostante, tutti si proponevano il medesimo scopo, ossia rendere più sostenibile la filiera del cibo. Si stima che circa il 34% degli stock ittici globali siano sovra-sfruttati, cioè che vengono catturati i pesci più velocemente di quanto essi riescano a riprodursi, il tutto senza considerare che oltre un quarto delle emissioni di gas serra globali provengono dalla produzione alimentare. Secondo i dati reperibili sul sito di Revo Foods, la realizzazione del loro filetto abbatte dal 77% all’86% la formazione di anidride carbonica, e riduce di 20 volte lo spreco di acqua dolce rispetto alla lavorazione del salmone convenzionale. Che sia l’inizio di una rivoluzione alimentare? Ai consumatori l’ardua sentenza.